giovedì 18 maggio 2017

20/05 Galleria d'Arte Moderna: inaugurazione mostra Roberto Fanari. Il paesaggio dentro

MUSEI DI NERVI- GALLERIA D’ARTE MODERNA

21 MAGGIO – 24 SETTEMBRE 2017


mostra

ROBERTO FANARI
IL PAESAGGIO DENTRO


A cura di Maria Flora Giubilei e Raffaella Resch

inaugurazione: sabato 20 maggio  ore 17.00

Dal 21 maggio al 24 settembre 2017 la Galleria d’Arte Moderna di Genova (Musei di Nervi ospita all’interno del suo percorso museale una personale dell’artista milanese Roberto Fanari, a conferma della propria vocazione di museo d’arte di ‘800 e ‘900 aperto al confronto dialettico con il contemporaneo, con cui rapportarsi per affinità o per contrasto.

Per la Direttrice Maria Flora Giubilei “è importante instaurare un dialogo e tracciare delle linee di continuità, o anche delle fratture, che possano far riflettere sul passato alla luce del nuovo, o dare delle chiavi di lettura del nuovo sulla base di una sensibilità educata alla storia dell’arte”.

Roberto Fanari presenta le sue opere (tra sculture in ceramica, rilievi in bronzo, dipinti e una installazioni) studiate appositamente per il Museo, con interventi localizzati in maniera inconsueta nei tre livelli della Villa Saluzzo Serra. Le tele monocrome della serie Paesaggi invisibili si coloreranno di nuovi pigmenti; sorprendenti “frammenti” di cielo appariranno alle pareti come finestre immaginarie su un paesaggio fantastico; inedite opere ceramiche come foglie o tronchi trasleranno l’essenza spirituale del parco circostante, in una sorta di rilettura interiore del rapporto arte – natura.
L’opera di Fanari si caratterizza con una ricerca su differenti medium, dalla pittura alla scultura in bronzo, alla ceramica, a partire dall’estrazione di un’immagine iconica specificamente selezionata, rielaborata e riproposta in varianti che la decontestualizzano e al tempo stesso ne potenziano il messaggio. Le immagini, le matrici che informano di sé il presente percorso, rappresentano la visione dell’artista di elementi botanici reinterpretati (tratti tra l’altro dalle incisioni di Carl Wilhelm Kolbe, disegnatore e incisore attivo tra la il XVIII e il XIX secolo). La perfezione naturalistica della rappresentazione è affondata e per così dire annichilita in una monocromia che affida la ricostruzione visiva dell’immagine al contrasto tra opaco e lucido, creando un inganno o meglio, mettendo in azione un gioco ottico per cui il fruitore è costretto a esplorare l’opera, a muoversi intorno ad essa per poter percepire la scena nella sua interezza. Le opere di Fanari prendono vita nella luce del sole che filtra attraverso le finestre del museo con lo scorrere delle ore del giorno e che, con la diversa incidenza dei raggi sulla tela, rende leggibile (ma anche talvolta inintelleggibile) la pittura.
Con lo stesso rapporto di scarto tra reale e verosimile, percezione e artificio ottico, sono costruiti i labirinti materici che l’artista crea con i Fogli di bronzo e le sculture ceramiche dalle volute contorte, spezzate, frantumate e, talvolta – come i Tronchi -  svuotate dalla materia per apparire più verosimili che mai nel loro ruolo di simulacro. Al visitatore, inizialmente disorientato e poi sempre più consapevole, spetta il compito di girare attorno ai dipinti, alle sculture e alle installazioni, perché la visione completa dell’opera sarà affidata alla perspicuità del suo sguardo. L’opera di Fanari è dotata di una possente capacità evocativa nel ri-orientare la visione, renderla ingenua e primigenia, come se “vedessimo” per la prima volta.
Elementi estetici primari sono chiamati in causa, riassegnando loro un ruolo percettivo originario, autentico: la figurazione proposta da Fanari è “citazione” attraverso il filtro della storia dell’arte o della natura, è elaborazione di un’immagine ideale che diventa un simulacro, racchiudendo in sé ogni possibile declinazione iconica della natura e riaccendendone una nuova “aisthesis”. Per l’osservatore la familiarità con il soggetto è solo ingannevole, perché le modalità di ricezione ne porteranno in luce l’aspetto straniante: il paesaggio è davanti a noi ma è nascosto. Le categorie di visibile e invisibile, pieno e vuoto, reale e immaginario sono messe in contrasto, per far scaturire un diverso coinvolgimento dell’osservatore, a partire da un nuovo assunto poetico dell’artista, che ci obbliga a riempire di senso l’opera d’arte attraverso la nostra diretta partecipazione.
Il progetto espositivo riguarderà l’intero percorso museale sui tre livelli della villa, dove l’artista interverrà con sostituzioni e inserimenti. Al posto di alcuni dipinti della Galleria appariranno i lavori di Fanari a saturare lo spazio così rimasto vuoto; mentre installazioni ceramiche o grandi pitture calate dall’alto sottolineeranno snodi particolari delle sale, inserendosi negli ambienti con un gioco mirato a spiazzare o a ricontestualizzare la visione delle collezioni sotto un nuovo profilo. Un tragitto costellato di scoperte verrà dunque proposto all’interno del Museo, in un intrigante processo di disvelamento / occultamento, che consentirà un nuovo approccio estetico.

Info e prenotazioni visite guidate 010 3726025 / 010 5574739 - 18

MUSEI DI NERVI – Galleria d’Arte Moderna
Villa Saluzzo Serra, Via Capolungo 3, Genova – Nervi
21 maggio – 24 settembre 2017


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